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La Storia di Pizzo

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Sulla  costa  tirrenica calabrese,  su un promontorio,  dove si incontrano viuzze e casette dai coppi centenari, nasce Pizzo, una ridente e lussureggiante cittadina della provincia di Vibo Valentia. E' tradizione credere che Pizzo sia stata fondata da un guerriero greco di nome Napeto o Napitium che, insieme ad un gruppo di Focesi, di ritorno dalla guerra di Troia, si stabilì qui poiché vi trovò molte sorgenti d'acqua e una rigogliosa vegetazione. Sorse così la città di Napitia, fondata circa 1500 anni prima della venuta di Cristo e famosa per il valore della sua gente e per gli affascinanti luoghi che la caratterizzano. 
 
Purtroppo, però, la città fu destinata a decadere verso l'anno 300 d.C. sotto le innumerevoli scorribande dei Saraceni. Gli abitanti fuggirono e solo pochi si misero in salvo rifugiandosi verso il lato orientale della, ormai, distrutta città. I superstiti la ricostruirono,  ribattezzandola con il nome di Pizzo. Dopo essere stata distrutta e, in seguito, ricostruita dopo il 1300, la città, su volere degli Angiò, venne munita di cinte murarie, affacciate sulla Seggiola, e una torre a tronco di cono che guardava alla Marina (la cosiddetta "torre mastra").
Quando poi la città passò nelle mani degli Aragona, re Ferdinando I, per evitare che il regno fosse invaso, non potendo bloccare le invasioni, ordinò che fossero costruiti  fortificazioni e castelli sia a Pizzo che in altri luoghi della costa. Venne dunque edificato un castello, dotato di fossato e ponte levatoio(1492) ancora tutt'oggi esistente. Pizzo, privilegiata dalla sua incantevole  posizione geografica  e agevolata dal suo porto naturale, svolse un ruolo di primaria importanza nell'economia della zona divenendo, grazie all'intraprendenza dei suoi operatori commerciali e dei suoi marinai, uno dei centri di traffico più importanti della Calabria. I marinai e i pescatori di Pizzo, infatti, sulle orme degli Arabi, portarono alla cittadina del Golfo di S. Eufemia, prosperità e ricchezza per molti secoli.
Pizzo, oggi, è famosa per le sue spiagge, le sue insenature e, "gastronomicamente" parlando, per il suo gelato artigianale, frutto di una antica tradizione, tramandata negli anni dai mastri gelatai, e inoltre è conosciuta anche per la lavorazione del tonno sott'olio, prodotto di fama internazionale, esportato anche all'estero.
Fra le molte cose, famoso, quanto, molto spesso, introvabile, è il vino zibibbo, altra caratteristica culinaria di questa cittadina dai tetti rossi, ricavato dall'omonima uva locale. Un mix di cultura, storia, antropologia, vere e sane tradizioni frutto delle diverse dominazioni, gente solare e paesaggi senza eguali rendono Pizzo di Calabria unica nel suo genere, una meta turistica da non dimenticare, che sa affascinare e deliziare i suoi turisti cosmopoliti.
Fiore all'occhiello non solo della cittadina, ma di tutta la regione Calabria, la Chiesetta di Piedigrotta è scavata integralmente nel tufo, e tra mito e leggenda lascia letteralmente il pellegrino senza parole, con la sua bellezza e misticismo unici al mondo. Uno sguardo dal terrazzo detto "Spunduni", che come la prua di una nave trasporta il visitatore verso un mare blu cobalto e cristallino, dal quale si avvista uno dei tramonti più belli della costa, con all'orizzonte le Isole Eolie, fa da cornice al maniero aragonese, il quale fu reso tristemente famoso il 13 ottobre 1815 per la fucilazione del re di Napoli, Gioacchino Murat, grande condottiero e cognato di Napoleone.
Spiagge diverse, dalla scogliera tufacea, alle piccole baie, alle spiagge grandi e sabbiose si passa ad una folta pineta, alla zona collinare dalle mille viti e in 40 minuti ai boschi secolari delle Serre. Un piccolo paradiso contornato da tanta storia e bellezze paesaggistiche uniche nel loro genere.

Fonte www.pizzodicalabria.net